Colloquio di lavoro: non ti chiama nessuno?

Colloquio di lavoro: non ti chiama nessuno?

Ti stai chiedendo come mai continui a mandare curricula ma nessuno ti chiama per un colloquio di lavoro?

E se il tuo CV spaventasse le aziende?  

Se ti sei candidato a diverse posizioni e sistematicamente non ricevi neanche una chiamata significativa per un colloquio di lavoro, questo potrebbe proprio essere il tuo problema.

Ma come puoi scoprirlo? I recruiter o le aziende purtroppo non ti danno riscontri di questo tipo. E tu continui a mandare imperterrito lo stesso CV senza ottenere nessun colloquio di lavoro.

Noi di CV Professionale ci siamo imbattuti diverse volte in questa situazione, anche a livello personale. Vogliamo darvi qui qualche consiglio di cose da tenere d’occhio per cercare di rimediare.

Ecco 10 motivi per cui il tuo curriculum può spaventare le aziende:

1) Molti lavori di breve termine:

di solito non è ben visto un curriculum che mostra troppi cambiamenti, sia di aziende che di lavori. In Italia molto più che all’estero in realtà. Siete dei piantagrane? Vi stancate facilmente? Se avete una situazione di questo tipo provate a smussare un pochino, magari dando una spiegazione plausibile (e vera).

2) Un percorso di carriera non tradizionale:

La storia che racconti nel tuo curriculum è a zig-zag? Sei passato da un settore ad un altro? Da un’area funzionale ad un altra? Noi di CV Professionale pensiamo che il cambiamento porti sempre un vantaggio, un accrescimento di competenze. Ma chi legge il vostro CV potrebbe non essere altrettanto illuminato, anzi di solito non lo è. Per spezzare una lancia a favore dei recruiter, non è facile capire il vero valore di un curriculum a zig-zag se non è spiegato bene. Quindi dovete aiutarli voi scrivendo il vostro curriculum in modo efficace!

3) Improvviso ridimensionamento:  

Ad un certo punto della vostra carriera avete ricoperto dei ruoli molto alti, magari a livello executive, ed improvvisamente siete passati ad un livello molto più basso? Non sentitevi soli! Capita molto più spesso di quanto pensiate. Solo che le storie belle e di successo si raccontano molto più frequentemente che quelle di insuccesso o meno belle. L’importante è spiegare le motivazioni e sottolineare gli aspetti positivi della vostra esperienza. Forse la tua azienda ha chiuso o si è spostata, oppure ti sei dovuto spostare tu per motivi personali. O più semplicemente sei cascato in uno dei tanti programmi di ridimensionamento (che oggi chiamano con il nome di maggior appeal “change management”) di multinazionali e poi non è semplice ricollocarsi a certi livelli. O magari avete voluto semplicemente cambiare settore e avete dovuto ricominciare un po’ da capo. Qualsiasi sia la vostra motivazione, spiegatela: in questo modo chi legge può facilmente capire perché avete lasciato un lavoro da manager per uno di più basso livello.

4) La tua carriera non corrisponde al tuo percorso accademico

Anche in questo caso meglio spiegare le motivazioni che vi hanno portato a seguire un percorso non rispondente ai vostri

5) Periodi di inattività

Avete deciso di prendere un anno sabbatico? Oppure l’azienda per cui lavoravate ha chiuso o si è spostata? O magari vi siete dovuti spostare voi? I periodi di inattività possono capitare. Portate delle motivazioni convincenti e sottolineate le cose che avete comunque fatto o imparato durante questo periodo. Ad esempio se hai fatto delle esperienze di viaggio o di volontariato ti consigliamo di riportarle perché raccontano molto di ciò che sei al di là dell’aspetto professionale. Se hai dei periodi di inattività , potresti ad esempio provare a spiegarli nel sommario del tuo curriculum.

6) Non perfetto match tra il tuo CV e la posizione per cui ti candidi

Le persone che fanno lo screening dei CV spesso non hanno molta esperienza lavorativa e dovete anche considerare che delle volte i recruiter sono pagati anche a numero di candidati “giusti” presentati. Se il recruiter non vede una perfetta rispondenza del vostro profilo con la job descrption, potrebbe aver paura di essere criticato di presentare al suo cliente (l’azienda) un CV non rispondente alle caratteristiche ricercate. Per questo non prendono rischi. E si concentrano sulla rispondenza al job posting piuttosto che alla vostra storia. Per cui cercate di aiutare i recruiter, smussando le differenze con la posizione ricercata e sottolineando invece gli aspetti rilevanti, e soprattutto spiegando perché vi ritenete adatti per la posizione per cui state applicando.

7) Errori grammaticali

Rileggete il vostro CV, il vostro sommario, la vostra lettera di presentazione. Fatelo rileggere anche ad amici, familiari o colleghi per avere un’occhio esterno non abituato a leggere lo stesso documento per decine di volte.

8) Hai utilizzato un gergo che viene usato in altri settori

Praticamente tutti i settori di business hanno il proprio gergo, dei termini specifici, acronimi, metodi di lavoro. Se vi state candidando per una posizione di un settore un po’ diverso dal vostro, potreste aver bisogno di “tradurre” ciò che avete fatto nel gergo adatto. Oppure semplicemente evitate di usare dei termini troppo specifici. Altrimenti sarete scartati al primo screening che magari viene fatto da un software, nemmeno da una persona fisica.

9) La posizione si trova in un posto geograficamente differente dal tuo

Se per esempio lavorate a Milano ma volete spostarvi a Roma per motivi personali, spiegatelo con trasparenza. Altrimenti potreste essere subito scartati. Alcuni recruiter o aziende potrebbero aver paura di pagarvi una “relocation” oppure potrebbero pensare che state sfruttando una potenziale offerta di lavoro per rilanciare sul vostro attuale datore di lavoro e non siete veramente intenzionati a cambiare città.

10) Hai avuto posizioni manageriali e ora ti stai candidando per una posizione inferiore

Come abbiamo già evidenziato, può capitare nel corso della carriera di dover ricominciare. L’approccio da tenere è sempre lo stesso: spiegate sempre le vostre motivazioni.

Tutti questi punti che vi abbiamo appena descritto sono considerati stranezze e, se presenti nel vostro CV, non vi faranno ottenere il colloquio di lavoro. Non precludetevi delle potenziali opportunità professionali per via di un bug nel curriculum vitae. 

Come si risolve il problema? Basta scrivere bene il curriculum e riceverete la chiamata per il colloquio di lavoro! 

Dovete però prendervi del tempo per customizzare il vostro CV per ogni situazione e soprattutto mettere le vostre esperienze nel giusto contesto. Il recruiter non farà lo sforzo di andare a cercare analogie tra il vostro background e il job posting.

Innanzitutto inserite un Sommario all’inizio del CV in modo da chiarire che avete capito cosa l’azienda cerca e soprattutto che avete risolto problemi simili in passato, anche se magari in un altro contesto o in altra funzione aziendale.

E poi enfatizzate i vostri successi più rilevanti.

Ogni volta dovrete adattare il CV alle esigenze dell’azienda e a seconda della posizione per cui vi state candidando. È faticoso lo sappiamo, ma verrete ripagati dell’investimento! E’ importante superare lo scoglio iniziale del colloquio di lavoro, il resto ve lo giocate con le vostre capacità professionali e personali. 

Assicuratevi che il vostro curriculum giochi dalla vostra parte! E se avete bisogno di aiuto contattateci o scegliete uno dei nostri servizi.

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